Bene, per chi entrasse per la prima volta su questo blog: questa è una specie di romanzo, o qualcosa del genere. Se volete aver qualche speranza di capirci qualcosa, scendete, scendete, scendete...e iniziate dall'inizio che, nei blog, è giù.Oppure cercate nell'archivio qui sotto in ordine temporale.Grazie per essere entrati! Ciao.
Lo so che è una seccatura, però, se non lasciate traccia del vostro passaggio, diventa una cosa fine a sè stessa lo scrivere su questo diario di ricordi ed invenzioni. Prendete le foto, scaricate gli scritti, commentate, soprattutto, e vediamo se la storia prende una piega che ha a che fare con voi che gli entrate dentro, con i vostri commenti.
E poi le foto che ho io, finiscono. Se ne avete anche voi, che suggeriscano un prosieguo, un appunto, un sogno, un capitolo, mandatemela, per favore.
MA SOPRATTUTTO, LASCIATE TRACCIA DEL VOSTRO PASSAGGIO.
MAP
IL PRIMO COMMENTO E LA PRIMA RISPOSTA. COME UN'INTRODUZIONE.
Ciao MAP quante sensazioni e ricordi hai suscitato in me in meno di qualche secondo, il tempo di leggere la tua pagina. E' magnifico il tuo modo di descrivere ma non sono daccordo con te sul fatto che quel "se" non esistesse davvero o meglio, secondo me, esisteva, forse, un se personale x ciascuno di noi che ha avuto modo di ammirare quei capolavori di vita semplice e quotidiana che tuo nonno ci faceva vivere o rivivere. Un abbraccio senza fine. Angela Pinna
Che abbraccio viene voglia di darti, anche a me! Che piacere vederti da queste parti! Angela! (per chi mi legge non si sorprenda, siamo amici da qualcosa come 26 anni, anche se ormai ci si vede una volta ogni tre o quattro e per caso :) Quello che hai letto è l'inizio di un romanzo, o forse la fine, o forse tutt'e due. E quel "mio nonno", un pò è lui, e molto no. Perchè... chi sa niente di un'altra persona? Chi ne sa così tanto da poterla raccontare? Quel sè che ognuno si porta dietro all'altro mondo non lo conosce nessuno per davvero, nemmeno lui. Questo "mio nonno" è solo un personaggio, che avrà poco di lui: quello che mi ricordo, quello che mi hanno raccontato e che mi racconteranno e quello che sognerò. Ma soprattutto, tutto quello che mi inventerò di sana pianta. E lui , quel "mio nonno" sarà solo un sè attorno al quale gireranno i pensieri ed il racconto. Ma ricorda, e ricordate tutti: non la so raccontare, la verità. Quelle che leggerete sono tutte bugie. Se in mezzo ci finisce un pò di verità, sarà per caso. Io cerco solo di ricordare per il futuro e se ogni tanto Angela si emoziona, non avrò perso il tempo.
Ah, il titolo è GLI ARBUSTI DELLE LUMACHINE.
Un bacio ancora e speriamo di vederci presto. Grazie della visita.
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