domenica 8 giugno 2008

Quel sé che non esisteva, se non nel soggetto del suo continuo fotografare.



Cosa faceva quel giorno,  mio nonno, su quella stradaccia bianca di sassi appuntiti e cunette bruciate, con l’odore delle lumache abbrustolite nelle narici? 

La fotografava forse, negli alberi, nel campanile, nei tetti, negli altri, La Vita.

Camminava, lento, quasi a zig zag, poi accelerava, intermittente, si fermava di scatto,  con la sua sciarpa di seta, la sua brillantina, il borsalino calato sul volto e la Pentax in mano, perduto in quel che non esisteva, se non nel soggetto del suo continuo fotografare.



2 commenti:

Anonimo ha detto...

sperando che ste foto non vengano mosse!

MARCO ANTONIO PANI ha detto...

Qualcuna mossa ci scappa sempre.

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