Eh! Eh! La storia continua la prossima settimana. Oggi solo uno schizzo per iniziare a costruire il nostro villaggio (perchè mica tutti avranno capito com'è fatto, finora :-) ). Inziamo dalla Piazza.
Grazie Alberto, un commento, venendo da te, mi incoraggia a proseguire questo diario di ricordi, invenzioni e interruzioni, seppur cosciente del fatto che se s'ulumedu è come Macondo, Marco Antonio non è, ahimè, come Gabriel.
Quegli alberi oggi non esistono più. Stanno persino per far passare una strada sull'ultimo che è rimasto. Forse tutto quel nero è solo un presentimento d'incendio. Se ho esagerato è solo nell'uso del photoshop :-)
Il giardino delle lumache rimarrà intatto per sempre. Poco importa se oggi ci vendono giornali, preservativi e sigarette. Nessuno potrà mai cancellare il giardino delle lumache senza essere per sempre un abusivo. Il filo spinato lo sto scrivendo qui, sulle pagine di questo blog, non te ne sei accorta? :-)
Ognuno di noi ha a suo modo il proprio giardino delle lumache..e ora che si penso..avrei un post scritto un paio di anni fa che..beh..magari appena posso lo pubblico in splinder.
Il mio giardino delle lumache non è un giardino vero e proprio..in piena città al massimo ci trovi un aiuola e pure con le cacche dei cani. E' intriso di profumi, voci....popolato di personaggi !
Allora aspettiamo tutti che pubblichi il tuo post sul tuo giardino delle lumache, Harmel! Ricordare fa bene, quando sono bei ricordi. Ed è vero, tutti abbiamo il nostro giardino delle lumache, o almeno, tutti dovremmo avere diritto ad averne avuto uno.
Come vedi non sono la sola che ti paragona a Gabriel:-)) Hai ragione quegli arbusti nessuno potrà mai toccarli nè il fuoco nè la mano di un uomo e le lumachine continueranno a strisciare beate... così come le fronde degli olmi continueranno ad essere mossi dal vento isolano Baci
Bene, per chi entrasse per la prima volta su questo blog: questa è una specie di romanzo, o qualcosa del genere. Se volete aver qualche speranza di capirci qualcosa, scendete, scendete, scendete...e iniziate dall'inizio che, nei blog, è giù.Oppure cercate nell'archivio qui sotto in ordine temporale.Grazie per essere entrati! Ciao.
Lo so che è una seccatura, però, se non lasciate traccia del vostro passaggio, diventa una cosa fine a sè stessa lo scrivere su questo diario di ricordi ed invenzioni. Prendete le foto, scaricate gli scritti, commentate, soprattutto, e vediamo se la storia prende una piega che ha a che fare con voi che gli entrate dentro, con i vostri commenti.
E poi le foto che ho io, finiscono. Se ne avete anche voi, che suggeriscano un prosieguo, un appunto, un sogno, un capitolo, mandatemela, per favore.
MA SOPRATTUTTO, LASCIATE TRACCIA DEL VOSTRO PASSAGGIO.
MAP
IL PRIMO COMMENTO E LA PRIMA RISPOSTA. COME UN'INTRODUZIONE.
Ciao MAP quante sensazioni e ricordi hai suscitato in me in meno di qualche secondo, il tempo di leggere la tua pagina. E' magnifico il tuo modo di descrivere ma non sono daccordo con te sul fatto che quel "se" non esistesse davvero o meglio, secondo me, esisteva, forse, un se personale x ciascuno di noi che ha avuto modo di ammirare quei capolavori di vita semplice e quotidiana che tuo nonno ci faceva vivere o rivivere. Un abbraccio senza fine. Angela Pinna
Che abbraccio viene voglia di darti, anche a me! Che piacere vederti da queste parti! Angela! (per chi mi legge non si sorprenda, siamo amici da qualcosa come 26 anni, anche se ormai ci si vede una volta ogni tre o quattro e per caso :) Quello che hai letto è l'inizio di un romanzo, o forse la fine, o forse tutt'e due. E quel "mio nonno", un pò è lui, e molto no. Perchè... chi sa niente di un'altra persona? Chi ne sa così tanto da poterla raccontare? Quel sè che ognuno si porta dietro all'altro mondo non lo conosce nessuno per davvero, nemmeno lui. Questo "mio nonno" è solo un personaggio, che avrà poco di lui: quello che mi ricordo, quello che mi hanno raccontato e che mi racconteranno e quello che sognerò. Ma soprattutto, tutto quello che mi inventerò di sana pianta. E lui , quel "mio nonno" sarà solo un sè attorno al quale gireranno i pensieri ed il racconto. Ma ricorda, e ricordate tutti: non la so raccontare, la verità. Quelle che leggerete sono tutte bugie. Se in mezzo ci finisce un pò di verità, sarà per caso. Io cerco solo di ricordare per il futuro e se ogni tanto Angela si emoziona, non avrò perso il tempo.
Ah, il titolo è GLI ARBUSTI DELLE LUMACHINE.
Un bacio ancora e speriamo di vederci presto. Grazie della visita.
18 commenti:
... E LA STORIA!??
Baci
Eh! Eh! La storia continua la prossima settimana. Oggi solo uno schizzo per iniziare a costruire il nostro villaggio (perchè mica tutti avranno capito com'è fatto, finora :-) ). Inziamo dalla Piazza.
Baci, ciao.
Map
P.S.: Buon fine settimana con ponte!
...anche detto il lumacodromo...erbacce secche e mattoni di gesso....con tutti quei mattoni non si poteva che costruire un solido rifugio.
baci
meme
Ti sei avviato bene!
Bella la storia di tuo nonno
è proprio l'inizio di un romanzo
S'Ulumedu come Macondo
a kent'annos in cumpanzìa
alberto
x emanuele:
...e di un solido rifugio c'era bisogno davvero. Troppo piccoli per costruirlo bene, però...
baci a te.
x Alberto
Grazie Alberto, un commento, venendo da te, mi incoraggia a proseguire questo diario di ricordi, invenzioni e interruzioni, seppur cosciente del fatto che se s'ulumedu è come Macondo, Marco Antonio non è, ahimè, come Gabriel.
Un abbraccio.
x Alberto:
volevo dire "un commento come questo", non "un commento " e basta. Perdon.
Buongiornoooo!
ma ora fai pure i disegnini??:-)
ammazza..artista a tutto tondo! O_O
Agli alberi che è successo?
Il solito incendio? :-(
sembrano avere le chiome bruciate!
o hai esagerato col fertilizzante? :-))
Quegli alberi oggi non esistono più. Stanno persino per far passare una strada sull'ultimo che è rimasto.
Forse tutto quel nero è solo un presentimento d'incendio.
Se ho esagerato è solo nell'uso del photoshop :-)
ma il giardino delle lumachine è ancora intatto?....se si..metti del filo spinato per preservarlo!
harmel
Il giardino delle lumache rimarrà intatto per sempre.
Poco importa se oggi ci vendono giornali, preservativi e sigarette. Nessuno potrà mai cancellare il giardino delle lumache senza essere per sempre un abusivo.
Il filo spinato lo sto scrivendo qui, sulle pagine di questo blog, non te ne sei accorta? :-)
allora è a prova di bomba!:-)
Ognuno di noi ha a suo modo il proprio giardino delle lumache..e ora che si penso..avrei un post scritto un paio di anni fa che..beh..magari appena posso lo pubblico in splinder.
Il mio giardino delle lumache non è un giardino vero e proprio..in piena città al massimo ci trovi un aiuola e pure con le cacche dei cani.
E' intriso di profumi, voci....popolato di personaggi !
eheh che mi stai facendo ricordare!
Allora aspettiamo tutti che pubblichi il tuo post sul tuo giardino delle lumache, Harmel!
Ricordare fa bene, quando sono bei ricordi. Ed è vero, tutti abbiamo il nostro giardino delle lumache, o almeno, tutti dovremmo avere diritto ad averne avuto uno.
Come vedi non sono la sola che ti paragona a Gabriel:-))
Hai ragione quegli arbusti nessuno potrà mai toccarli nè il fuoco nè la mano di un uomo e le lumachine continueranno a strisciare beate... così come le fronde degli olmi continueranno ad essere mossi dal vento isolano
Baci
...e a fare ombra alle nostre belle coversazioni :-)
Baci a te
coNversazioni, volevo dire ;-)
...Già tante tantissime conversazioni e risate
Buongiorno carissimo Marco
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