mercoledì 10 dicembre 2008

Virginia aveva finito il solitario.


"Tu resti tutto il tempo che ti pare"

 Virginia faceva un solitario, sbattendo le carte al tavolo, contro quel nemico immaginario che aveva davanti per non mettersi a barare. S'incazzava anche, Virginia, con quel nemico immaginario.

 "Adesso te ne stai in vacanza e poi vedi cosa fare."

 Costanza faceva di sì con la testa e continuava a lavare i piatti.

 "Tieni"

 Virginia aveva finito il solitario.

 Nelle mani di Costanza un rotolino di banconote si bagnava di detersivo.

 “E questi?”

 "Ho vinto. Adesso te ne stai in vacanza. Poi vedi cosa fare."

 Seduto nella poltrona del Re, davanti alla sua televisione, A.C. sentì arrivare la moglie a rovinargli il Rischiatutto.

Chissà come veniva, la foto di Sabina Ciuffini.

Quella delle Kessler era perfetta.

Rinchiuse la macchina dentro la sua custodia.

La musica del Rischiatutto, a Costanza, faceva venire in mente dei pesci rossi,

e Stella che piangeva.


Sulle scale della casa di Rò

ci raccontavamo storie

per farci paura.


5 commenti:

Anonimo ha detto...

giocare contro se stessi, e poi vincere, è dura.

mai vista la partita a scacchi della pixar di un vecchietto che gioca da solo e se la ride di se stesso che perde?

MARCO ANTONIO PANI ha detto...

No, mai vista, sai com'è il titolo? Dev'essere divertente:-) Comunque è vero che è dura. Ma Virginia pure, è dura. E anche Costanza.

Grazie per la visita. Ciao.

MAP

Anonimo ha detto...

vi raccontavate storie per aver paura! :-) Che masochismo..!!

Mai provato a giocare a nascondino in casa al buio e con la musica di profondo Rosso a palla?:-))

Che brrrrrrrrrrrividi ! :-))

Ciao Lumaco..scusa il ritardo ma Alice fa i capricci ! :-(

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

MARCO ANTONIO PANI ha detto...

Anonimo, chi sei? E a cosa ti riferisci dicendo "quello che stavo cercando"? Non c'è di che, comunque.

map

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