giovedì 11 dicembre 2008

Così, mentre noi rincasavamo, quella notte fece visita a Santini.


Il povero grillo stava a pancia aperta fra le dita di Frà, che era seduta sul gradino più alto, della casa di Rò. 
Lei lo guardava, silenziosa, estraendo con un ago le sue uova arancioni.
"Era una vecchia" disse "che vendeva le lumache."
"Chi?"
"Celestina."
"E smettila con quel grillo!"
Rò era sempre risoluta e quelle porcherie non le piacevano molto.
"E chi era questa Celestina?" Incalzai.
"Era una vecchia pazza e sola che abitava nella casa di Monte Rosso."
"Va bene, ma che c'entra?"
Rò si aggiustò il vestitino a fiori grandi sotto il sedere. Un venticello freddo aveva iniziato a far ballare le foglie del nespolo dietro il muro di cinta.
"Dicono che adesso nella casa di Celestina certe volte si sente piangere qualcuno."
"Smettetela! Aiò, che ho paura!" 
Chì aveva lasciato Stella da sola su un gradino a giocare a quel gioco che si tirano le pietre in aria e bisogna riprenderle tutte al volo.
"Ci andiamo un giorno?"
Rò ci mise un pò a intervenire.
"Ma matti siete?! Che paura. Io non ci vengo."
"Aiò, Rò! Ci andiamo?" Disse Chì.
Stella le si avvicinò per darle il suo appoggio.
"Aiò, smettetela...la tudda mi state facendo venire" disse Rò fregandosi le braccia per il freddo (ci misi un pò a capire che la tudda era la pelle d'oca).

"Invece ci andiamo."
Stella non dubitava mai. Per lei era sempre sì, o no. Cocciuta come un asino.
A mamma le era costato un pomeriggio convincerla a dirle dove aveva nascosto la scarpetta da calcio di Dalia Maria che aveva trovato da Zia Marilena. E a Tommaso il carabiniere gli aveva assestato un morso in pancia che lui ancora se lo ricorda a malavoglia quando si guarda allo specchio, pure adesso che è vecchio.

Dalia Maria compiva 13 anni, il giorno dell'acquazzone, e a Tommaso non andò giù proprio
che avesse dovuto riunirsi tanto presto
a nonna Celestina.

Così, mentre noi rincasavamo,
quella notte fece visita a Santini.

Ma fu Percopo a incontrarlo per primo
sulla strada per la Fontana.




11 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Lumaco!

passo veloce per un saluto..e per lasciarti il buongiorno.
Ho fretta e non mi posso trattenere, ma stasera ritorno a leggere (come diceva il mio Totò) i nuovi esipodi ! :-))

Assente giustificata..in questa settimana mi è successo di tutto..lo jettatore ha colpito ancoraaa!

Mannaggia..fosse che fosse overo che quello mi porta jella!
Io ci pazzeo..ma mi sa che quello fa sul serio.

Mi sono allagata 2 volte..e la mia casa è stata colpita da un fulmine giovedi scorso che mi ha messo fuori uso caldaia del gas, modem Alice e un televisore..

A che bella cosaaaa ! :-(

Harmel

MARCO ANTONIO PANI ha detto...

'nnagg'a muorte, si dice, no?
Beh, bentornata, mi fa piacere saperti sana e salva nonostante le jettature. Le macchine e le case si aggiustano e dall'acqua si svuotano. Però che palle, ti capisco. Buona giornata anche a te, Harmel.

Anonimo ha detto...

anche mia nonna le raccoglieva. le metteva in un cesto.
poi le cucinava. ma prima, ma prima, bisognava recitare loro molte filastrocche.

MARCO ANTONIO PANI ha detto...

Questa delle filastrocche non l'avevo mai sentita. ma è bella, in qualche modo bisognava pur fargli passare il tempo a queste lumache, mentre erano nella cesta per una settimana o due. Mia nonna le metteva in una rete da patate appesa all'ombra in cortile. Non so come si distraessero, perchè lei non gli raccontava niente, a meno che non lo facesse segretamente. E non mi stupirebbe scoprire un giorno che faceva così. Almeno quelle la ascoltavano.

Anonimo ha detto...

ciao Marco,
anche noi ci raccontavamo le storie di paura a Monte Leppere
Baci

MARCO ANTONIO PANI ha detto...

Ciao Angela,
e perchè non mi racconti dov'era e com'era questo Monte Leppere?
Scommetto che era quella collina un pò più bassa, appena prima di Monte Rosso :-)

Baci

Anonimo ha detto...

Ajò..ppaurra mi fai ! :-))

Harmel

Anonimo ha detto...

Ciao Marco,
volevo solo salutarti

MARCO ANTONIO PANI ha detto...

Ciao Angela. Allora, questo Monte Leppere?

Anonimo ha detto...

(momento Quark): Dicesi Monte Leppere la zona dopo il passaggio a livello (x intenderci la mia zona), nomignolo conosciuto dagli anziani fino ad arrivare ai miei coetanei. Oggi i giovani del mio paese non credo sappiano cos'è
Baci

MARCO ANTONIO PANI ha detto...

Angela! La realtà supera la fantasia! Un Monte in pianura! Solo gli antichi potevano essere così saggi da vedere la realtà vera dietro quella geologica!
Oppure una volta c'è stato un monte al posto di quella pianura? E che fine ha fatto? Chi lo ha rubato?
Monte Leppere entrerà alla grande nella storia, vedrai :-)!!!

Baci

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